CENTRO PIACENTINIANO, Introduzione - Ai Voice

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All’inizio del Novecento Bergamo stava cambiando volto. La città, da sempre concentrata nella parte alta, iniziava a vivere un periodo di espansione economica e sociale che richiedeva nuovi spazi, più moderni e funzionali. Fu in questo contesto che nacque l’idea di creare un vero e proprio centro urbano nella parte bassa. A questo progetto ambizioso fu chiamato uno dei nomi emergenti dell’architettura italiana del tempo, Marcello Piacentini.

Il progetto prese forma a partire dal 1907 e si sviluppò per oltre vent’anni. L’area scelta corrispondeva a quella un tempo occupata dalla Fiera di Sant’Alessandro, un grande mercato che sin dal Seicento attirava mercanti, artigiani e visitatori da tutta la Lombardia. Per oltre due secoli la fiera fu il principale evento economico e sociale della città, animando ogni anno il borgo con bancarelle, spettacoli e scambi commerciali che trasformavano Bergamo in un vivace punto d’incontro regionale. L’obiettivo del nuovo progetto era ridisegnare completamente quella zona, creando un centro moderno.

Il nuovo quartiere si sviluppò attorno ad un asse principale che dal viale di Porta Nuova conduceva verso la collina di Città Alta. Su questo asse si articolano ancora oggi le aree più rappresentative del Centro Piacentiniano: il Sentierone, con i suoi portici e caffè storici, Piazza Vittorio Veneto, dominata dalla Torre dei Caduti, e Piazza Dante. In questo insieme trovano posto edifici come la Banca d’Italia, il Palazzo delle Poste, il Credito Italiano, la Camera di Commercio e il Palazzo di Giustizia, tutti accomunati da uno stile sobrio e monumentale....

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