PALAZZO PITTI, Esterno

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Se ti metti davanti alla facciata, puoi riconoscere il corpo originario del palazzo, quello che fu progettato da Filippo Brunelleschi. Devi sapere però che i lavori cominciarono solo molti anni dopo la morte di Brunelleschi: il nuovo architetto a cui fu affidata la direzione del cantiere suggerì varianti talmente costose che i fondi della famiglia si esaurirono e il palazzo rimase incompiuto. Ma lo stile era ormai definito, e i numerosi ampliamenti successivi hanno rispettato l’impostazione iniziale, almeno nella facciata, con poderosi blocchi di pietra nella parte inferiore e belle finestre ad arco nei piani superiori.

Il palazzo fu ampliato a metà del ‘500, quando Eleonora da Toledo, moglie di Cosimo I de’ Medici, lo comperò per trasferirvi la corte ducale. Fu aggiunto il grande cortile interno, affacciato verso i giardini come uno scenario spettacolare per la corte, e Giorgio Vasari ideò il complicato e geniale “corridoio” che ti permette di arrivare fino agli Uffizi, passando sopra il Ponte Vecchio. Fu allora che nacquero i giardini di Boboli, modello insuperabile di “giardino all’italiana”, con fontane, finte grotte, statue e siepi....

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