PALAZZO DEI NORMANNI E CAPPELLA PALATINA, Cappella Palatina 3

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Fai ora attenzione agli arredi. Vicino al pulpito noterai certamente il singolare candelabro per il cero pasquale, realizzato in marmo alto 4 metri e mezzo. È uno sbalorditivo capolavoro del romanico siciliano. Il fusto, realizzato in un unico pezzo, è diviso in cinque piani con le scene collegate tra di loro da foglie d’acanto, ovvero intagliate dal basso verso l’alto. Sul basamento vedi un gruppo di quattro leoni che azzannano uomini e animali, simboli della forza del male, mentre la decorazione a foglie d’acanto allude all’albero della salvezza del Paradiso; le tre figure in alto, con le braccia alzate a sostenere la base del grande cero, sono ispirate a opere antiche.

Il Candelabro serviva a reggere il cero che veniva acceso in occasione della Pasqua a ricordare la colonna di fuoco che guidò gli ebrei attraverso il deserto del Sinai durante l’Esodo.

Il monumentale pulpito, chiamato ambone, è un simbolo del sepolcro vuoto di Cristo risorto. Da qui, nella notte di Pasqua, il sacerdote legge l’inno che racconta la storia della resurrezione. L’ambone è formato da due parallelepipedi non allineati con ricchi parapetti di porfido e marmi arricchiti da mosaici colorati. Dalla parte orientata verso la navata è retto da quattro colonne che simboleggiano i quattro Evangelisti. I due leggii, su cui vengono poggiati i testi sacri, sono sorretti da un’aquila e un leone, simboli degli Evangelisti Giovanni e Marco....

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