BELVEDERE, Klimt-Il Bacio
La sezione più interessante dell’esposizione è quella dedicata ad una serie di opere celeberrime di maestri come Klimt, Kokoshka e Schiele. È tristemente nota anche la vicenda giudiziaria di alcune di queste opere, restituite in tempi recenti alle famiglie ebree a cui erano state sottratte durante il nazismo.
Particolarmente importanti sono le tele di Gustav Klimt: paesaggi, ritratti, scene allegoriche cariche di seduzione e di intensità. Un amatissimo capolavoro è Il Bacio, dipinto nel 1909, al culmine del periodo in cui Klimt rende preziosi i suoi dipinti applicando sottili lamine di foglia d’oro. I due innamorati, che si abbracciano e si baciano, sembrano isolati dal mondo reale e immersi in una dimensione ultraterrena, fatta di emozioni, sentimenti, abbandono. L’uomo ha il capo piegato verso l’amata; di lui vediamo solamente la folta capigliatura nera, il collo robusto e una piccola porzione del volto. Le sue mani, grandi, forti e virili stringono con estrema dolcezza la donna con un atteggiamento protettivo, dolce e affettuoso. La donna ha gli occhi chiusi, completamente assorbita nel tenero e struggente abbraccio. La mano destra è quasi abbandonata sul collo dell’amato, mentre la sinistra avvolge e accarezza quella dell’uomo.
Ma tutto questo sogno d’amore nasconde un’insidia. Il prato punteggiato di fiori si interrompe bruscamente e i piedi della ragazza puntano sull’estremo lembo del terreno, sul bordo di uno strapiombo. I due amanti sono quindi in una posizione precaria, un’allusione al classico tema della brevità della giovinezza, del rapido svanire della stagione favorevole all’amore. Klimt non può certo immaginarlo: meno di cinque anni dopo la conclusione del dipinto, in Europa molti innamorati si scambieranno appassionati, ma tristi baci di addio. Indossate le uniformi degli eserciti, i giovani dovranno salire sui treni che li porteranno nelle trincee della Prima Guerra Mondiale. E per l’Austria felice illustrata da Klimt, sarà davvero il tempo del tramonto.
Curiosità: L'uso della foglia d'oro e alcuni elementi stilistici del Bacio sono stati ispirati dall'arte bizantina che Klimt aveva ammirato durante i suoi viaggi a Ravenna, in Italia, dove rimase affascinato dagli splendidi mosaici dorati presenti nelle chiese.