ACROPOLI, Partenone Seconda Parte
Nonostante le sue enormi dimensioni, il Partenone sembra assolutamente proporzionato e comunica un’impressione di serena e maestosa potenza ed equilibrio. Per ottenere questo effetto, Ictino usò alcuni accorgimenti che ti potranno stupire: il basamento è leggermente più alto al centro che alle estremità, per non dare l’impressione di piegarsi sotto il peso del tempio. Le colonne inoltre sono leggermente inclinate verso l’interno, altrimenti da lontano sembrerebbero sporgere all’esterno. Ma non basta: presentano anche un leggero rigonfiamento per non apparire troppo strette. Si tratta di correzioni ottiche appena percettibili ma necessarie per armonizzare la veduta del monumento da parte dell’occhio umano. Come vedi tutto è stato curato nei minimi dettagli per fare apparire il tempio perfetto.
Devi sapere però che la maggior gloria del Partenone erano le sue sculture, realizzate da Fidia, uno degli scultori più famosi di tutti i tempi e amico personale di Pericle. Sui due frontoni si trovavano due grandiosi gruppi di statue variopinte che glorificavano la nascita di Atena e il suo trionfo sul dio Poseidone. All’interno del tempio c’era la colossale statua della dea, immersa nella misteriosa penombra e luccicante d’oro. Ma non basta: nella struttura architettonica orizzontale che reggeva il tetto si trovavano ben 92 lastre scolpite con scene di miti ed episodi di guerra.
Come vedi la cella che conservava la statua di Atena è quasi del tutto scomparsa. Sulla sua parete correva un fregio ornamentale in cui era raccontata la solenne processione che si svolgeva durante la festa religiosa più importante dell'antica Atene.
Potrai ammirare molte di queste sculture al Museo dell’Acropoli, ma per vedere i magnifici frontoni originali devi andare a Londra al British Museum!
Curiosità: Pericle, l’uomo politico ateniese che volle la costruzione dei monumenti dell’Acropoli, era considerato da molti concittadini un tiranno. Non osando attaccarlo direttamente, i suoi avversari presero di mira il suo protetto Fidia, che accusarono di aver sottratto parte dell’oro che doveva essere usato per la statua di Atena. Fidia riuscì a difendersi, ma venne nuovamente accusato di profanazione per aver rappresentato se stesso e Pericle sul gigantesco scudo della statua. Il grandissimo scultore fu allora gettato in prigione dove morì, forse avvelenato.