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Italiano Lingua: Italiano

Il bellissimo Rilievo funerario da Salamina è stato realizzato verso il 430 avanti Cristo. I Greci sentivano profondamente il culto per i loro defunti e seppero rappresentare con immagini estremamente toccanti il momento dell’addio.

Il defunto è un giovane dal bel volto idealizzato, in piedi, col torso nudo. Nella mano sinistra, abbandonata lungo il fianco, tiene un uccellino, mentre alza la mano destra verso una gabbia, sfiorando col gomito un gatto, purtroppo privo di testa. Forse il giovane, che amava l’uccellino, ha voluto portarlo via dalla gabbia, dove il gatto avrebbe potuto prenderlo. Sotto il gatto puoi vedere un bellissimo ragazzino, un piccolo servo del giovane, che sembra abbandonarsi privo di energia, oppresso dalla tristezza. Lo sguardo del giovane sta guardando verso luoghi non visibili ai vivi, lontano dalla vita che gli pulsa intorno ma non gli appartiene più, come l’uccellino che stringe.

Il rilievo è senza dubbio opera di un grande maestro, forse uno di coloro che lavorarono al fregio del Partenone sotto la direzione di Fidia. Alcuni studiosi pensano che possa trattarsi di Agoracrito, uno dei migliori discepoli di Fidia.

Diversamente da quelle più antiche, alte e strette con un solo personaggio, le stele funerarie di epoca classica, quella del grande scultore Fidia, sono più larghe, a volte addirittura a forma di tempietto, e ospitano più figure, tra le quali si stabilisce un dialogo muto e intenso, sviluppando il nuovo linguaggio inaugurato da Fidia sull’Acropoli.

 

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