BASILICA DI SAN FRANCESCO, Chiesa Inferiore Simone Martini
Nella Cappella di San Martino, puoi vedere all’opera un altro artista di Siena, il raffinatissimo Simone Martini, concorrente di Pietro Lorenzetti. Spetta a lui, intorno al 1320, il più prezioso ciclo di affreschi dell’intera basilica. Inizia a lasciar scorrere lo sguardo sui dipinti nel loro insieme: i tuoi occhi coglieranno uno straordinario senso di eleganza e raffinatezza, tanto che potresti pensare di trovarti in una corte principesca piuttosto che nella chiesa del “poverello”.
Guarda poi le scene una ad una: per ciascuna ti segnalo alcuni particolari.
Nel “San Martino e il povero” i riccioli della criniera del cavallo sembrano pettinati da un raffinato parrucchiere;
Nel letto del “Sogno” la luce scivola sulla coperta scozzese, e ai suoi piedi si trova una robusta cassapanca per gli oggetti preziosi;
Nell’”Investitura a cavaliere” goditi le espressioni ispirate e le vesti del gruppo dei musicisti e di quello dei falconieri;
Nella “Consegna delle armi” divertiti con l’incredibile concentrarsi dei nemici appostati dietro le montagne;
Nella “Meditazione” osserva lo spazio luminoso e il chierico che con estrema dolcezza scuote il vescovo, che sembra addormentato;
Nella “Messa miracolosa” la candida tovaglia ha preziose decorazioni turche;
Nel “Miracolo del fanciullo” assapora la gustosa espressione perplessa dell’uomo con l’ampio copricapo blu;
Nell’affresco con la “Morte” osserva lo stupendo scorcio della testa del diacono chino sul Santo;
infine nelle “Esequie” nota l’interno di chiesa gotica con le finestre impreziosite da colonnette e trafori.
Simone è un pittore sensibile. È affascinato dal mondo che lo circonda che gli sembra bellissimo e ama scoprirne e raccontarne i particolari con una curiosità insaziabile.
CURIOSITÀ: Torna sul “San Martino e il povero”: avrai forse notato qualcosa di poco comprensibile nel cielo sopra la testa del cavallo. Ma di che si tratta? Abituati a porti domande, scoprirai molte cose. In questo caso è una seconda testa di San Martino. Ma che ci fa lì? Ecco la spiegazione: in un primo momento Simone aveva dipinto il santo all’estrema destra, poi ha cambiato idea e lo ha spostato dove lo vedi ora. E, ovviamente, lo aveva coperto col blu del cielo, ma in seguito il colore è caduto e la testa è riapparsa.