BELLAGIO, I Giardini Di Villa Melzi
I giardini di Villa Melzi rappresentano uno dei luoghi più incantevoli da visitare a Bellagio. Sono accessibili da marzo a ottobre, acquistando il biglietto d’ingresso o prenotando una visita guidata.
Al centro del giardino sorge la villa, purtroppo non visitabile. E’ in stile neoclassico, con linee semplici e la facciata fronte lago arricchita da un imponente scalone a doppia rampa e da numerose finestre. Risale al 1810 e venne fatta costruire dal duca Francesco Melzi d’Eril, un importante uomo politico italiano che nel 1802, quando fu fondata la Repubblica Italiana, con a capo Napoleone Bonaparte, ne divenne vicepresidente, fino al 1805.
Quando il duca morì, nel 1816, venne sepolto proprio nella cappella che puoi visitare all’interno dei giardini, costruita tra il 1808 e il 1816. Sia la villa che la cappella sono opere dell’architetto Giocondo Albertolli.
All’interno dei giardini ci sono altre opere architettoniche suggestive, come la grotta artificiale, vicino all’ingresso, o il chiosco moresco, col tetto celeste, al cui interno si trovano i busti in marmo di Ferdinando I di Asburgo e di Maria Anna di Savoia. C’è anche un interessante museo, realizzato all’interno dell’Orangerie, l’antica serra per gli aranci, con alcuni reperti archeologici antichi.
Tra le sculture più belle, vicino al chiosco moresco, ti segnalo il Monumento a Dante e Beatrice, di Giovanni Battista Comolli, del 1810. Il titolo dell’opera per esteso è Beatrice consola Dante della profezia dell’esilio indicandogli una giustizia superiore e si ispira al diciottesimo canto del Paradiso, della Divina Commedia di Dante Alighieri. La scultura, che raffigura il sommo poeta con l’amata Beatrice, fu commissionata espressamente dal duca Melzi, probabilmente per rappresentare la sua delusione per le vicende politiche dell’epoca e la speranza in un bene superiore.
Nella tua visita noterai i lunghi viali costeggiati da alberi e cespugli di specie rare, esotiche, provenienti da paesi lontani, come il cedro del Giappone, la palma del Cile o il tiglio della Crimea, ma soprattutto da numerose specie di camelie, tra cui alcuni esemplari di origine italiana molto rari.
Curiosità: pare che fu proprio la scultura dedicata a Dante e Beatrice ad ispirare a Franz Liszt, che qui spesso passeggiava con la compagna Marie d’Agoult, la composizione del brano Dante Sonata.