LECCO: PONTE VECCHIO, Lecco : Ponte Vecchio

Durata file audio: 2.27
Italiano Lingua: Italiano


Ciao, sono Emiliano, la tua guida personale, e insieme a MyWoWo ti diamo il benvenuto ad una delle meraviglie del mondo: Ponte Vecchio.

Non è un caso se questa imponente struttura in pietra, lunga 131 metri, viene chiamata Ponte Vecchio, visto che è stata costruita ormai sette secoli fa, tra il 1336 e il 1338.

Il suo vero nome è Ponte Azzone Visconti, come il Signore di Milano che lo fece erigere in questo punto per unire le due sponde del fiume Adda, l’unico fiume che sfocia dal lago di Como.

Devi sapere che, prima che il potere passasse nelle mani di Azzone, suo nonno Matteo I Visconti aveva raso al suolo Lecco, ma il nipote decise di farne un centro fortificato costruendo una cinta muraria, un castello e il ponte che stai ammirando.

All’inizio le arcate erano 8, poi fu deciso di allargare il letto del fiume, visto che in questo punto la strozzatura del lago causava frequenti esondazioni, e tra il 1349 e il 1354 furono aggiunte altre 2 campate. Fu solo nel 1440 che, sotto il dominio del Duca di Milano Francesco Sforza, sorse l’ultimo arco.

Questi continui rimaneggiamenti sono testimoniati ancor oggi dal fatto che tutte le campate sono di dimensioni molto differenti.

Originariamente, ai due imbocchi del ponte c’erano due piccole rocche con ponte levatoio e per entrare a Lecco si pagava un pedaggio. Oggi purtroppo di questa struttura difensiva non resta più nulla.

Mentre lo attraversi puoi scorgere l’antico e pittoresco borgo di Pescarenico, nato come borgo di pescatori, e lisola Viscontea.

Questa piccola isola probabilmente si è creata col deposito dei materiali scavati dalle due sponde del fiume quando il suo letto è stato allargato ed è stata usata come fortificazione per un lungo periodo.

La dimora che scorgi sull’isolotto, a pianta rettangolare con una torretta a due piani, risale al Settecento.

 

Ti saluto con una curiosità: Matteo I Visconti nel 1296 fece radere al suolo Lecco ed emanò una legge che ne vietava la ricostruzione. Non poteva certo immaginare che sarebbe stato proprio grazie a suo nipote Azzone e al suo ponte, che Lecco sarebbe diventata poi un borgo fiorente.

Scarica MyWoWo! La Travel App che ti racconta le meraviglie del mondo!

Condividi su