Durata file audio: 2.53
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Dopo la morte precoce di due membri della famiglia Medici, nel 1521 papa Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico, chiese a Michelangelo di realizzare una “nuova” cappella funeraria di famiglia, simmetrica a quella “vecchia” costruita da Brunelleschi sul lato opposto della chiesa di San Lorenzo. Il lavoro s’interruppe per la morte del papa ma riprese due anni dopo, quando al soglio pontificio fu eletto un altro membro della famiglia, Clemente VII, nipote di Lorenzo il Magnifico.

Come puoi immaginare, la Sagrestia Nuova fu una bella sfida per Michelangelo, che ci lavorò per oltre dieci anni e riuscì a realizzare una fusione perfetta tra architettura e scultura. Se la confronti con la sagrestia di Brunelleschi la differenza ti salta agli occhi: quella quattrocentesca è un modello di armonia e di proporzione, mentre Michelangelo, in uno spazio identico, progetta un interno complesso e drammatico, con un forte contrasto tra le pareti bianche, i profili grigi di pietra e le decorazioni raffinatissime. Ti consiglio di osservare l’architettura da vari punti di vista, e in particolare dal piccolo ambiente dietro l’altare.

Forse perché dovette occuparsi anche degli arredi, come l’altare e i candelabri di marmo, Michelangelo procedette con lentezza. Quando lasciò definitivamente Firenze per Roma, nel 1534, i lavori non erano ancora terminati, e sarà Vasari a completare le parti incompiute.

 

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