Durata file audio: 2.52
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

 

Iniziato nel 1299 e terminato in soli tre anni, Palazzo Vecchio è il cuore civile e laico di Firenze, testimone di secoli di orgogliosa storia della città e perfetto contrappeso al polo religioso del Duomo. Come hai già visto nella cattedrale, anche il palazzo dell’amministrazione civile aveva un ruolo simbolico importantissimo: la sua mole dura e impenetrabile esprime forza e sicurezza; le statue che vedi di fronte ricordano eroi virtuosi e intelligenti (come Giuditta, David ed Ercole) che trionfano sulla brutalità di un nemico apparentemente più forte.

Il primo nucleo del palazzo risale all’architetto e scultore Arnolfo di Cambio, che fu protagonista del rinnovamento di Firenze all’epoca di Dante Alighieri. L’alto edificio, con muri di pietra sovrapposti, i merli quadrati e il cammino di ronda, fa proprio pensare a una fortezza. La torre snella che vedi sul davanti culmina in una piccola loggia aperta sui quattro lati.

Guardando i fianchi del palazzo puoi riconoscere le diverse fasi di ampliamento. Nel ’400, quando la Repubblica di Firenze era governata da un gruppo di famiglie nobili capeggiate dai Medici, l’edificio fu ritoccato e ribattezzato Palazzo della Signoria, nome che è rimasto alla piazza dove si affaccia.

Nel ’500 Cosimo I de’ Medici vi trasferì la corte e fece sistemare gli appartamenti residenziali per sé e la moglie Eleonora da Toledo. 25 anni dopo i Medici, diventati Granduchi, lo lasciarono per trasferirsi nei “nuovi” alloggi di Palazzo Pitti: per questo fu ribattezzato “Palazzo Vecchio”. Nella seconda metà dell’800 diventò sede del parlamento del nuovo Regno d’Italia.

 

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