BRERA PINACOTECA, Caravaggio - Cena In Emmaus

Durata file audio: 2.14
Italiano Lingua: Italiano
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA


A partire dalla fine del 2016 questa Cena in Emmaus ha trovato una nuova sistemazione all’interno della Pinacoteca, con una posizione e una illuminazione che la valorizzano con perfetta efficacia. Si tratta di un capolavoro di Caravaggio, il grande artista lombardo di cui a Milano puoi ammirare anche la magnifica Canestra di frutta giovanile conservata alla Pinacoteca Ambrosiana

L’opera coincide con un delicatissimo momento biografico per il pittore: siamo nell’estate del 1606. A 35 anni, Caravaggio si trova a Roma, dove sta finalmente raggiungendo la fama e il successo: ma improvvisamente tutto cambia. Il pittore viene coinvolto in una rissa durante la quale colpisce a morte un suo rivale e deve fuggire. Per di più, durante lo scontro è stato a sua volta malamente ferito. Da questo momento sarà ricercato come un assassino e dovrà condurre una vita da fuggiasco. Il dipinto fu probabilmente eseguito mentre Caravaggio si nascondeva nei feudi di campagna dei principi Colonna, suoi protettori, in attesa di guarire e trasferirsi a Napoli.

Il quadro racconta un episodio del Vangelo che avviene dopo la resurrezione: Gesù si trova in una locanda di Emmaus, una località non lontana da Gerusalemme. Dopo avere spezzato il pane, lo benedice con lo stesso gesto compiuto durante l’Ultima Cena, e così viene riconosciuto dai due discepoli incontrati per la strada. Il volto di Cristo è lasciato per metà in ombra, ed esprime un sentimento di struggente malinconia. Come vedi, gli elementi narrativi sono ridotti al minimo: oltre ai due discepoli stupefatti ci sono, in secondo piano, l’oste e una donna anziana che porta un piatto di carne. Il pane è al centro della composizione: è una scena molto realistica e di tono umile. L'emozione è interamente affidata alle energie espressive delle facce e degli atteggiamenti dei personaggi. L’alternanza di ombre e luci crea un’atmosfera di grande intensità mistica, che però non contrasta affatto con la sua profonda semplicità.

 

CURIOSITÀ: C’è chi dice che, nella figura del Cristo, Caravaggio abbia ritratto se stesso.

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