DUOMO DI NAPOLI, Cappella San Gennaro

Durata file audio: 2.22
Italiano Lingua: Italiano
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA


Come ti dicevo, la Cappella di San Gennaro appartiene al Comune di Napoli e non alla Chiesa: fu infatti la città di Napoli che nel 1527, nel pieno della guerra tra Francia e Spagna, oppressa da una carestia terribile e dalla pestilenza, chiese la protezione del patrono.

Con tanto di atto notarile, la città formulò la solenne promessa di costruire una nuova cappella in onore del santo, al posto di quella già esistente, stretta e scomoda. Ottant’anni dopo fu nominata una Commissione di 12 membri con il compito di far mantenere il voto. La costruzione ebbe inizio nel 1608, ma si concluse a metà del secolo. La decorazione fu affidata a un pittore emiliano allora molto affermato, Domenico Zampieri detto il Domenichino, che oltre ai dipinti su rame degli altari laterali eseguì quasi tutti gli affreschi, naturalmente ispirati ai miracoli di San Gennaro. Li vedi nelle lunette, sotto gli archi, nei triangoli alla base della cupola. Quando Domenichino all’improvviso morì, fu sostituito da un altro pittore emiliano, Giovanni Lanfranco, che affrescò la cupola con il Paradiso, popolato da un’infinità di figure.

Guardati intorno: la decorazione seicentesca della cappella è di una ricchezza impareggiabile. Ammira le statue d’argento, straordinario esempio di arte orafa barocca: sono ben 53, una per ognuno degli altri santi patroni di Napoli oltre a san Gennaro. Napoli è infatti la città italiana che ha più santi patroni in assoluto!

Nota ora i due grandi candelabri in argento nella zona dell’altare; sono detti “Splendori”, e sono della metà del ’700. È settecentesco anche l’altare maggiore, in porfido, dietro il quale sono conservate le ampolle con il sangue.

Se vuoi ammirare il busto d’argento di san Gennaro devi andare nel Museo del Tesoro, che è peraltro un’interessantissima raccolta d’arte sacra annessa al Duomo.  Il busto è uno splendido esempio di oreficeria gotica, che ai primi del ’300 fu commissionato da Carlo d’Angiò a tre orafi provenzali; il copricapo del santo, chiamato “mitra” è tempestato da quasi 3700 pietre preziose.

 

CURIOSITÀ: Il busto d’argento di San Gennaro che viene esposto nelle festività contiene una vera parte del suo corpo: le ossa del cranio, collocate esattamente nel punto corrispondente!

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