SPACCANAPOLI, Via Benedetto Croce

Durata file audio: 2.37
Italiano Lingua: Italiano
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA


Finita la doverosa visita del complesso monumentale di Santa Chiara, torna a imboccare “Spaccanapoli”, che in questo tratto prende il nome di via Benedetto Croce. All’angolo con la via San Sebastiano, soffermati davanti alla chiesa di Santa Marta. Se hai la fortuna di trovarla aperta, varca il cancello in ferro e dai un’occhiata: vedrai una quantità di presepi eseguiti dagli artisti locali che non hanno niente da invidiare, quanto a bellezza e raffinatezza, a quelli esposti nella famosa e affollatissima via San Gregorio Armeno di cui ti parlerò tra poco.

Dopo questa piacevole sosta folcloristico-religiosa, continua diritto lungo la via Benedetto Croce, ammirando i palazzi nobiliari che con i loro deliziosi giardini e cortili interni e con i loro saloni affrescati e decorati, testimoniano lo splendore della Napoli dei secoli scorsi. Tra questi, al n. 12, spicca palazzo Filomarino, dove abitò fino alla morte l’illustre filosofo a cui è dedicata la via e dove oggi ha sede l’istituto culturale da lui fondato. Sul lato opposto, al n. 19, vedi lo splendido palazzo Venezia, antica sede degli ambasciatori della Serenissima presso il regno di Napoli, che è stato da poco recuperato come sede di eventi artistico-culturali, anche grazie al fascino dei suoi giardini pensili e del cortile interno dall’originale struttura a tre archi.

Al n. 23 hai palazzo Tufarelli, probabilmente concepito come parte di palazzo Venezia, e al n. 45 Palazzo Carafa della Spina, dall’imponente portale settecentesco ornato da teste di leoni.

Stai quindi arrivando in piazza San Domenico Maggiore, dove Palazzo di Sangro di Casacalenda ti mostra orgogliosamente la sua bella facciata in ordine dorico.

Al centro di questa piazza puoi ammirare l’obelisco di san Domenico, in stile barocco, che fu fatto innalzare come ex-voto dopo la pestilenza del 1656. Per la verità ci vollero quasi cent’anni prima che la statua del santo venisse collocata sulla cima, completando la decorazione scultorea dell’obelisco!

Sul lato sinistro della piazza ti segnalo infine il Palazzo Petrucci, o meglio il suo portone d’ingresso, unica parte rimasta intatta dell’originario edificio quattrocentesco.

 

CURIOSITÀ: In piazza San Domenico puoi ammirare anche il settecentesco Palazzo Corigliano, sede dei dipartimenti di studi orientali dell’Università di Napoli. Magari hai già passato l’età da un bel po’, ma mescolati lo stesso agli studenti che entrano ed escono: scoprirai alcuni deliziosi interni rococò, ottimamente conservati.

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