CASA DEL FAUNO-REGIO VI, Casa Del Fauno-Regio Vi

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Italiano Lingua: Italiano


Stai per scoprire una delle domus più grandi di Pompei, estesa su quasi 3.000 metri quadri di superficie, appartenuta sicuramente ad uno degli uomini più facoltosi della città, probabilmente membro della famiglia dei Satrii.

Sul marciapiedi davanti all’ingresso ti accoglie una scritta di benvenuto in latino, “HAVE”, e appena entri scorgi, al centro dell’impluvio dell’atrio principale, una copia della famosa statuetta raffigurante un “fauno danzante” da cui ha preso il nome la casa.

A differenza delle domus più comuni, questa aveva ben due atri e due peristili ed era suddivisa in una zona principale, di rappresentanza, destinata ad accogliere clienti e ospiti, ed una riservata alla famiglia.

Già dall’ingresso che conduce nell’atrio principale, puoi iniziare ad ammirare lo splendore delle decorazioni a mosaico dei pavimenti e delle pitture in primo stile che continuerai a scoprire aggirandoti nella domus.

Ci sono mosaici che raffigurano animali come pesci, un gatto che azzanna un uccello, tre colombe o animali tipici del fiume Nilo come ippopotami e coccodrilli, ma il capolavoro più famoso si trova nell’esedra, una sala di rappresentanza che separa i due peristili di questa dimora. È noto come il Gran Mosaico, ed occupa circa 20 metri quadrati per un numero totale di tessere che in origine si avvicinava ai 2 milioni! Pensa, sono talmente piccole che ce ne sono fino a trenta per centimetro quadrato!

Il mosaico è la copia di un dipinto greco, realizzato da Filosseno di Eretria nel IV secolo avanti Cristo per il re di Macedonia, Cassandro, e descritto in un testo di Plinio il Vecchio.

Rappresenta la nota battaglia di Isso in cui si scontrarono l’esercito macedone di Alessandro Magno e quello persiano di Dario III.

I colori predominanti sono il giallo, il rosso, il nero e il bianco, ma gli artisti che ci hanno lavorato, grazie all’impiego delle numerosissime e minuscole tessere, hanno saputo creare tante sfumature che rendono l’opera dettagliata quanto un dipinto.

Se vuoi vedere i mosaici originali, ti consiglio di visitare il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Curiosità: si può riconoscere che la battaglia rappresentata nel Gran Mosaico è quella di Isso perché sullo sfondo si nota un albero senza foglie. Infatti, antichi testi ricordano questo scontro come la battaglia “dell’albero secco”.

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