CASA DEL POETA TRAGICO-REGIO VI, Casa Del Poeta Tragico-Regio Vi
La Casa del Poeta Tragico non prende il nome dal suo proprietario, Publio Aninio, ma da un mosaico rinvenuto sul pavimento del suo studio.
Quest’opera, infatti, ritrae degli attori che si preparano a portare in scena una tragedia. Il genere dello spettacolo si intuisce dal tipo di maschere posate a terra vicino agli attori.
Quella che stai per visitare è una classica domus romana, con un elegante atrio, preceduto da un breve corridoio lungo il quale si aprono le porte d’accesso a due botteghe collegate alla casa. Attorno all’atrio si sviluppano alcune stanze, tra cui il tablinium di Publio Aninio, dove l’uomo riceveva i clienti. Poi c’è il peristilio con un bel giardino interno, circondato su tre lati da un portico colonnato, con una piccola ed elegante edicola sacra, il larario. Sotto il portico si aprono gli ambienti riservati alla famiglia, mentre sulla parete di fondo del peristilio è stato dipinto un finto giardino.
Tutti gli ambienti sono molto colorati, riccamente dipinti con scene mitologiche ed episodi tratti dall’Iliade. I colori predominanti sono il giallo ocra e il rosso, sulle pareti.
Tra tutte le opere presenti, quella che è più conosciuta in tutto il mondo è il mosaico collocato sul pavimento dell’ingresso principale: l’immagine di un cane dall’aria minacciosa, sotto al quale compare la scritta in latino “CAVE CANEM”, ovvero attenti al cane!
Oggi la visita inizia entrando da quella che in origine era un’entrata secondaria, proprio per tutelare questo prezioso capolavoro, protetto da un vetro.
Il soggetto raffigurato è il classico canis catenarius, cioè il cane da guardia che veniva ritratto all’ingresso delle case per due scopi: tenere alla larga i ladri e gli spiriti cattivi.
Esattamente come oggi, anche a Pompei erano diffusi gli animali da compagnia, soprattutto i cani, come si è scoperto sia per il ritrovamento di altri mosaici che raffigurano questi animali, sia dai resti rinvenuti durante gli scavi.
Curiosità: La testimonianza più triste sulla sorte di molti animali durante l’eruzione, è rappresentata dal calco di un cane, presente nell’Antiquarium, che lascia trasparire tutta la sofferenza del povero animale, che non poté fuggire perché rimasto legato ad una catena.