CAMPIDOGLIO E MUSEI CAPITOLINI, Musei Capitolini Marco Aurelio

Durata file audio: 2.28
Italiano Lingua: Italiano
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA


Adesso ti parlerò della statua di cui hai visto la copia in piazza: raffigura Marc’Aurelio, il grande imperatore-filosofo: è l’unico monumento in bronzo di un uomo a cavallo che ci sia giunto dall’antichità, e probabilmente risale a poco dopo il 161 dopo Cristo, anno dell’ascesa di Marco Aurelio al trono imperiale. Il gruppo statuario è alto circa 4 metri e 20, e in origine era completamente dorato. Per realizzarlo fu utilizzata una tecnica chiamata “a cera persa”, che prevedeva di fondere separatamente i vari pezzi, saldandoli poi insieme usando metallo fuso.

Guardalo con attenzione, giragli intorno: l’imperatore esprime perfettamente la serenità e la stabilità che hanno caratterizzato i 19 anni del suo dominio, grazie anche al suo amore per la filosofia e al suo odio per la guerra. L’espressione intensa e pensosa, la barba e la capigliatura curata ed elaborata, il fatto che indossi una tunica e non un’armatura ti fanno pensare non a un guerriero, ma a un monarca equilibrato, nel quotidiano esercizio del governo dell’impero. I suoi gesti sono privi di retorica e autorevoli, la posa è quella tipica del discorso chiamato adlocutio, che gli imperatori e i generali tenevano all'esercito prima di una battaglia. Nota anche con quanta esattezza di proporzioni e correttezza anatomica è modellato il cavallo.

Non sappiamo dove fosse collocato questo monumento nell’antichità, ma di certo nel medioevo era in piazza del Laterano. Si sottrasse al saccheggio e alla fusione delle statue pagane solo perché fu scambiato per l’imperatore Costantino, simbolo della religione cristiana. Nel Rinascimento divenne il modello al quale si ispirarono la maggior parte dei monumenti a cavallo, a cominciare dal Gattamelata che Donatello realizzò a Padova a metà del ’400.

Fu proprio Michelangelo che nel suo progetto della nuova piazza del Campidoglio propose di collocarvi la statua.

Dopo un lungo restauro terminato vent’anni fa, gli studiosi e ricercatori sono giunti alla conclusione che fosse meglio risparmiare alla statua il rischio delle intemperie e degli atti vandalici, come quando nel 1979 una carica di tritolo esplose davanti al Campidoglio.

 

CURIOSITÀ: Una credenza dice che alla fine dei tempi la statua di Marc’Aurelio si ricoprirà d’oro come in origine, e il ciuffo sulla testa del cavallo si trasformerà in una civetta: comincerà così il Giudizio Universale.

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