CAPPELLA SISTINA, Volta Generale

Durata file audio: 2.38
Italiano Lingua: Italiano
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA


E adesso cerca un posto comodo e mettiti a faccia in su: stai per immergerti in uno dei massimi capolavori dell’arte di tutti i tempi. Parlo ovviamente degli affreschi di Michelangelo. Hai la fortuna di poterlo vedere dopo che una delicatissima ripulitura degli affreschi, compromessi soprattutto dal fumo dei ceri, li ha resi di nuovo smaglianti come quando furono dipinti, in tutta la magnificenza dei colori.

Come ti ho detto la volta era decorata da un cielo stellato, ma ai primi del ’500 ci si aprì una crepa: il papa Giulio II la fece riparare, ma era urgente una ridipintura.

Giulio II della Rovere era nipote di quel Sisto IV che aveva fatto costruire la Cappella Sistina: ambizioso, autoritario e impulsivo, voleva lasciare un segno profondo nella storia della Chiesa. Oltre a chiamare Raffaello per affrescare il suo appartamento privato e a commissionare a Bramante la ricostruzione della basilica, il pontefice incaricò Michelangelo di dipingere i dodici Apostoli nei “peducci”, cioè sopra le mensole a forma di capitello, e semplici decorazioni geometriche sul soffitto. Un progetto troppo banale per Michelangelo che, a trentatré anni, era già una leggenda vivente. Pur continuando a lamentarsi per la scomodità del lavoro, perché il papa non lo pagava e perché dipingere gli piaceva molto meno che scolpire, il maestro propose al pontefice un progetto molto più complesso.

Michelangelo concepì un ciclo di affreschi di oltre mille metri quadrati che trasformava per mezzo della semplice pittura un normalissimo soffitto a volta in una struttura architettonica estremamente complessa.

Sulle lunette sopra le finestre, le generazioni degli antenati di Cristo; negli spicchi angolari, scene dell’Antico Testamento. Invece dei previsti Apostoli, sette Profeti e cinque Sibille, e accanto al trono di ciascuno di essi, due pilastri a sorreggere una cornice che circonda il centro del soffitto in tutta la sua lunghezza. A sua volta la cornice è suddivisa in nove campi rettangolari alternativamente grandi e piccoli, all’interno dei quali sono raffigurati gli episodi salienti della Genesi, in ordine cronologico partendo dalla zona sopra l’altare.

Tra uno scomparto e l’altro della cornice, sopra i pilastri dei Profeti e delle Sibille, da una parte e dall’altra, puoi vedere figure di giovani Ignudi.

 

CURIOSITÀ: In diversi punti della volta noterai alcune ghirlande di foglie di quercia. Sono praticamente un “logo”, infatti i papi Sisto IV e Giulio II appartenevano al casato dei Della Rovere, e rovere è un altro nome della quercia.

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