PALAZZI VATICANI STANZE DI RAFFAELLO, Stanze Di Raffaello Eliodoro

Durata file audio: 2.28
Italiano Lingua: Italiano
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA


Sei ora nella Stanza di Eliodoro che prende il nome dal suo primo affresco.

Tieni presente che questa era la stanza dove il papa teneva le udienze private, e quindi era importante sul piano politico e diplomatico, specialmente all’indomani della sfortunata campagna militare che aveva fallito l’obiettivo di scacciare i francesi dall’Italia. Questo ti fa capire perché i dipinti esaltano il ruolo politico del papa e della Chiesa e l’appoggio di Dio contro gli aggressori. Giulio II è anche ritratto in due affreschi che narrano episodi antichi, a ribadire il legame tra il passato e il presente.

Comincia ad ammirare l’affresco intitolato la Cacciata di Eliodoro dal tempio : in un momento difficile per l’esercito papale, la storia di Eliodoro, che aveva rubato il tesoro del tempio e fu punito da Dio per intervento del sacerdote, viene riproposta in chiave di attualità.

L’affresco a fianco dal titolo L’incontro tra Attila e Leone Magno ti mostra i barbari invasori fermati dal papa, mentre in cielo appaiono i santi patroni di Roma, Pietro e Paolo.

Da qui in poi Raffaello, che ha visto l’ampia porzione della volta della Sistina appena completata da Michelangelo, cambia bruscamente stile: come noterai, le scene accentuano gli effetti drammatici e i contrasti fra luci e ombre, mentre le strutture architettoniche si fanno opprimenti.

Passa ora all’affresco intitolato La Messa di Bolsena che celebra un miracolo avvenuto nel ‘200, legato alla festa del Corpus Domini. Qui come vedi Raffaello deve dipingere l’affresco intorno a una finestra. Se la cava con un colpo da maestro: nella stretta parte sinistra raffigura il gruppo di fedeli più numeroso e affollato, mentre sulle superfici più ampie a destra ritrae i personaggi del seguito papale.

Nel 1513, nel pieno dei lavori, Giulio II morì: Raffaello ne fu molto addolorato e lo ritrasse nei panni del santo nell’opera intitolata Liberazione di san Pietro dal carcere: un prodigio di magia luminosa e di silenziosa, lunare emozione.

 

CURIOSITÀ: La rievocazione della Cacciata di Eliodoro dal tempio non portò fortuna al Vaticano: quindici anni dopo, in pieno saccheggio di Roma, i mercenari tedeschi detti “lanzichenecchi” si accamperanno in questa stanza e accenderanno il fuoco proprio sotto questo affresco, danneggiandolo.

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