LA PASSIONE DI CRISTO DI MEMLING

Durata file audio: 2.28
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Sei adesso davanti a una delle opere più singolari e attraenti della Galleria Sabauda: la tavola della Passione di Cristo, dipinta da Hans Memling intorno al 1470.

Con questa invenzione compositiva Memling trasforma in una narrazione completa la vicenda della Passione di Cristo! Il pittore ha rappresentato moltissimi episodi degli ultimi giorni di Gesù, dall’Ultima Cena alla flagellazione, dal bacio di Giuda fino alla Resurrezione e alla Discesa al Limbo, ma riuniti e ambientati all’interno di un unico scenario cittadino! A prima vista il dipinto potrebbe sembrarti solo un paesaggio formicolante di figure, ma avvicinandoti scopri una dopo l’altra le diverse scene.

Il dipinto è ambientato in una Gerusalemme immaginaria: se ci fai caso, il profilo dei palazzi, con guglie e alti edifici gotici, assomiglia più a quello di una qualunque città commerciale delle Fiandre dell’epoca! Infatti a quel tempo la religione incoraggiava i fedeli a personalizzare e attualizzare gli eventi della vita di Cristo trasferendoli nella realtà e negli ambienti della vita di tutti i giorni, così come avveniva per le messe in scena teatrali e popolari delle Sacre Rappresentazioni.

Con molta fantasia, Memling ricava vari ambienti e spazi dentro e fuori le mura, per collocare le diverse scene della Passione di Gesù: i personaggi sono minuscoli, dipinti con infinita pazienza, usando strumenti e tecniche da miniaturista. E anche tu devi aguzzare lo sguardo per individuare i personaggi e capire cosa stanno facendo!

Oltre alla felice invenzione tecnica del racconto, ammira l’abilità pittorica con cui è realizzato questo capolavoro: guarda per esempio il dettaglio delle mura cittadine illuminate dal sole e nota come Memling riesca a rappresentare diversi momenti del giorno con un’accuratissima rappresentazione della luce e degli effetti atmosferici.

 

CURIOSITÀ: Anche se fu eseguito a Bruges, questo dipinto era stato commissionato da un italiano: il banchiere Tommaso Portinari, che dirigeva la filiale fiamminga del Banco Mediceo, la banca fiorentina di proprietà della famiglia de’ Medici. Nel quadro puoi vedere anche lui, inginocchiato in preghiera, nell’angolo in basso a sinistra, mentre sua moglie Beatrice è ritratta in basso a destra.

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