BRITISH MUSEUM, Tempio Delle Nereidi

Durata file audio: 2.17
Italiano Lingua: Italiano
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA


La collezione delle Antichità Greche e Romane occupa 13 sale dell’ala occidentale al piano terreno del British Museum. Dopo avere ammirato i marmi del Partenone ti parlerò adesso di un altro grande monumento dell’arte classica greca: il monumento delle Nereidi.

Si tratta di un tempietto che risale al 400 a.C. circa, e proviene dall’antica Licia, nell’attuale Turchia. Si tratta di un sepolcro dedicato a un principe locale. La sua struttura, che in origine doveva essere collocata in posizione elevata, consiste in una facciata di marmo che poggia su un basamento in calcare diviso in due livelli, entrambi decorati a bassorilievo.

Il tempio ha quattro colonne sulla facciata principale. Le colonne, in stile ionico, proseguivano tutto attorno all’edificio, come puoi intuire da quelle che proseguono lungo il fianco. Come avrai notato, quella che hai davanti è solo la ricostruzione della facciata principale di questo monumento. Puoi solo usare l’immaginazione per cercare di vederlo nella sua completezza.

Al di sopra delle colonne corre un fregio, anch’esso scolpito a bassorilievo, mentre i piccoli parallelepipedi sporgenti che vedi a decorazione della cornice soprastante si chiamano dentelli. In cima al tempio c’è il consueto frontone.

La stanza, o cella, di cui puoi vedere l’ingresso dietro le colonne, doveva essere appunto la camera sepolcrale. Stando agli studi relativi al tempio, questo vano era ornato da un soffitto a cassettoni.

Ora nota fra le colonne le statue di ninfe del mare che danzano accompagnate da delfini: sono loro le Nereidi che danno appunto il nome al monumento.

I resti di questo capolavoro sono stati ritrovati da un viaggiatore inglese nel 1840. Spediti al British Museum, sono stati ricostruiti per mostrare come doveva apparire quest’affascinante struttura funeraria.

 

CURIOSITÀ: Al British Museum hanno inventato una caccia al tesoro per soli adulti. Si tratta di cercare opere erotiche o addirittura pornografiche, fotografarle con un commento e catalogarle. Pare che sia un ottimo modo di imparare la storia dell’arte!

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