NATIONAL GALLERY LONDRA, San Girolamo Antonello Da Messina

Durata file audio: 2.37
Italiano Lingua: Italiano
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA


Nella stessa sala delle opere di Van Eyck trovi anche un dipinto con il quale è interessante confrontarle, anche se proviene da un contesto geografico molto diverso. L’opera intitolata San Girolamo nello studio di Antonello da Messina è una pietra miliare nella storia dei rapporti tra la scuola italiana e quella fiamminga in pieno ’400.

Osserva innanzitutto il contrasto tra le piccole dimensioni di questo quadro e la grande precisione con cui è raffigurato ogni dettaglio. La scena è inquadrata da un arco che attira il tuo sguardo quasi invitandoti ad entrare. San Girolamo è seduto al suo scrittoio, immerso nella lettura. Indossa il consueto abito rosso cardinalizio, mentre il cappello lo vedi appoggiato sulla panca alle sue spalle. Lo studiolo di legno è inserito in un’architettura gotica, che potrebbe essere una chiesa o un palazzo.

Soffermati ad ammirare la cura con cui sono raffigurati gli arredi e i singoli oggetti: i libri aperti per la consultazione dello studioso o chiusi sulle mensole, i vasi di maiolica decorati e destinati alla conservazione di erbe aromatiche... Il pavimento a piastrelle geometriche ti indirizza lo sguardo verso le finestre sul fondo: nelle tre in alto intravedi alcuni uccelli in volo, quelle in basso si aprono su un paesaggio collinare. La vita attiva fuori dallo studio contrasta con quella contemplativa che si svolge all’interno. Il leone che vedi a destra è una presenza costante nelle raffigurazioni del santo, e ricorda la leggenda secondo cui Girolamo estrasse una spina dalla zampa di un leone, che da allora gli rimase sempre accanto.

Ma ti segnalo che in questo dipinto sono nascosti molti elementi simbolici: per esempio la pernice e il pavone che vedi in primo piano alla base dell’arco. La pernice rappresenta la verità, poiché si credeva che questi uccelli riconoscessero sempre la voce della loro vera madre; il pavone sarebbe simbolo di immortalità perché si riteneva che la sua carne fosse incorruttibile.

Anche le due piante ritratte accanto al gatto sul ripiano dello scrittoio hanno un significato simbolico: il bosso è emblema di fede nella Salvezza divina, il geranio rappresenta la Passione di Gesù.

 

CURIOSITÀ: Un appassionato d’arte ha avuto l’idea di guardare il dipinto con uno specchio. E ha scoperto una cifra, 1774, e uno scritto che significa Messina. Il tutto su due mattonelle del pavimento. Prova a cercarlo anche tu, se hai uno specchietto!

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