MUSEO PUSKIN, Renoir Ritratto Jeanne Samery Sala 21 22
Nelle sale del museo puoi vedere ben cinque opere del grande artista francese Pierre-August Renoir, considerato uno dei massimi esponenti dell’impressionismo, uno stile pittorico le cui caratteristiche principali erano i contrasti di luci e ombre e i colori forti e vividi, che servivano a fissare sulla tela le sensazioni del pittore di fronte alla natura.
Renoir fu un autore estremamente prolifico, pensa che dipinse ben 5.000 tele, e tra le più celebri c’è il ritratto di Jeanne Samary in abito scollato, detto anche La Rêverie, realizzato nel 1877.
Quest’opera è improntata alla più autentica “joie de vivre”, ossia alla gioia di vivere. Nella sua vita, infatti, Renoir fu animato da un genuino entusiasmo nei confronti della vita e non cessò mai di stupirsi davanti alle infinite meraviglie del creato, gustandone fino in fondo la bellezza e sentendo lo spasmodico desiderio di trasferire su tela, con un’intensa partecipazione emotiva, il ricordo di ogni percezione visiva che lo avesse colpito.
Devi sapere che la donna raffigurata è Jeanne Samary, una delle più acclamate attrici di teatro di fine ‘800, che abitava a Parigi, vicino a Renoir. Pensa che il pittore ne era rimasto talmente affascinato che la ritrasse ben dodici volte, proprio perché la riteneva una persona che sapeva contagiare con la sua gioia di vivere. Il loro fu un sodalizio artistico di grande produttività, che si interruppe però nel 1880, quando la Samary chiuse i rapporti con il pittore e preferì fare da modella a ritrattisti dal gusto più accademico.
Il dipinto propone la donna immersa in uno stato di abbandono. Le sue labbra sono percorse da un mite sorriso e il suo sguardo, dolcemente sognante, è rivolto allo spettatore, come se volesse intessere una relazione con chi sta osservando la scena. Questo lieto fantasticare, oltre a essere ribadito dal titolo originale, La Rêverie, cioè il sogno, viene esaltato dallo sfondo, appena accennato con colori sulle armonie del rosa e dall'audace tecnica pittorica di Renoir che impiegava pennellate rapide, incrociate e leggerissime.
Curiosità: Pensa che Jeanne Samary non rimase soddisfatta del ritratto perché Renoir l’aveva sì valorizzata agli occhi del pubblico, ma sottolineandone solo l'aspetto sognante e non il prestigio sociale e professionale.