TORRE GLORIES, Presentazione - Ai Voice

Durata file audio: 2.47
Italiano Lingua: Italiano


Nel panorama di Barcellona, tra le guglie della Sagrada Família e il profilo del mare, spicca una forma insolita e avveniristica: è la Torre Glòries, uno dei simboli della città contemporanea.

Alta 144 metri, è stata progettata dall’architetto francese Jean Nouvel insieme allo studio catalano “b720 Fermín Vázquez” e inaugurata nel 2005.

Il suo aspetto è inconfondibile: una torre ovale e slanciata, completamente rivestita da oltre 4.000 pannelli di vetro colorato. La sua superficie riflette la luce del sole durante il giorno e si accende di notte grazie a un sofisticato sistema di LED programmabili, in grado di creare oltre 16 milioni di combinazioni cromatiche.

Per la sua realizzazione Jean Nouvel si è ispirato a due elementi profondamente legati all’identità catalana: da un lato il Monte Montserrat, con le sue forme arrotondate; dall’altro, l’architettura di Gaudí, che amava unire natura e simbolismo. La torre, secondo l’architetto, rappresenta un geyser di luce che emerge dal terreno, una metafora dell’energia e della vitalità di Barcellona.

Anche la sua posizione non è casuale. La Torre sorge in Plaça de les Glòries Catalanes, nel quartiere Poblenou, un’area un tempo industriale, oggi trasformata nel distretto “22 Arroba”, cuore dell’innovazione, della tecnologia e del design.

All’interno, la torre ospita il Mirador Torre Glòries, uno spazio espositivo e panoramico aperto al pubblico. Il percorso inizia al piano terra con una mostra interattiva che combina arte e scienza per raccontare Barcellona in modo innovativo. Si prosegue poi fino al 30º piano, dove si apre un osservatorio circolare a 125 metri d’altezza: da qui, lo sguardo abbraccia la città a 360 gradi, dal mare alla Sagrada Família, fino alle colline del Tibidabo.

Non si tratta soltanto di un punto panoramico, ma di una vera esperienza sensoriale, dove arte digitale, suoni e luci dialogano con l’architettura. È un luogo che racconta la Barcellona del futuro, senza dimenticare le sue radici creative.

 

Curiosità: gli abitanti di Barcellona hanno accolto la torre con grande simpatia, ma anche con ironia. Il suo profilo arrotondato ha ispirato una lunga serie di soprannomi scherzosi, da “il cetriolo luminoso” al più diffuso “Suppositori”, cioè “la supposta”!

 

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