UFFIZI, Botticelli

Durata file audio: 2.46
Italiano Lingua: Italiano
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA


Le grandi scene mitologiche di Botticelli (la Primavera, la Nascita di Venere e Pallade nonchè il centauro) sono il frutto prezioso del momento intellettuale dominato da Lorenzo il Magnifico. Anche se sono state interpretate in molti modi e contengono molti significati nascosti, tutte le opere sono comunque accomunate dall’esortazione alla misura, alla grazia, alla gentilezza.

Per la cultura dell’umanesimo fiorentino, Venere rappresenta la bellezza, l’armonia, il trionfo delle virtù umane sugli istinti bestiali.

Nel dipinto noto come Primavera tutte le figure sono allineate su un unico piano, con un bosco sullo sfondo. Per capire la scena, devi osservarla da destra verso sinistra, cominciando con l’impetuoso vento Zefiro che insegue la fidanzata Clori tra gli alberi. All’abbraccio del vento primaverile, Clori si trasforma in Flora, e semina il mondo di fiori: Botticelli ha dipinto circa 130 specie diverse di fiori con minuziosa precisione botanica. Al centro, vedi Venere che si stacca dal verde scuro di un cespuglio con gesto rasserenante e garbato; al di sopra suo figlio Eros è pronto a scoccare la freccia della passione.

Poi incontri il gruppo delle Tre Grazie: sono deliziosamente intrecciate in un passo di danza, l’immagine stessa della serenità. Infine, ultimo a sinistra, il dio Mercurio sgombra il cielo dalle nuvole con il suo tradizionale bastone.

Ora passa alla Nascita di Venere. Anche se non è di difficile interpretazione mitologica, ti offre comunque diversi livelli di lettura. Splendidamente nuda, capelli biondi al vento, Venere scivola per un vasto mare appena increspato a bordo di una grande conchiglia, sospinta dal soffio di due venti strettamente abbracciati. A riva, l’attende una premurosa fanciulla che si prepara ad avvolgere la dea in un ricco mantello rosa. Nel quadro, il pittore utilizza come supporto una doppia tela di lino, su cui ha steso una finissima polvere di alabastro bianco-azzurra, ottenendo un effetto di diffusa luminosità e trasparenza.

Ammira ora il terzo dipinto mitologico, verticale, che mostra Pallade Atena incoronata di ulivo e appoggiata a una lancia finemente cesellata, mentre carezza i capelli di un centauro. Metà uomo e metà cavallo, e perciò simbolo di energia sfrenata e istinto, il centauro appare ammansito dal tocco della dea della sapienza.

 

CURIOSITÀ: Nella Primavera di Botticelli il ragazzo raffigurato nei panni di Mercurio è Giuliano dei Medici, che era stato assassinato in Duomo nella Congiura dei Pazzi pochi anni prima. Il quadro è quindi anche un omaggio alla sua memoria.

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