GALLERIA SABAUDA, Van Dyck

Durata file audio: 2.15
Italiano Lingua: Italiano
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA


Fermati ad osservare il Ritratto dei tre figli maggiori del re d’Inghilterra Carlo I, realizzato da Anton van Dyck nel 1635. Non puoi non rimanere affascinato da questa opera.

Anche se Van Dyck era originario di Anversa, si trasferì definitivamente a Londra quando diventò pittore di corte, ed eseguì diversi ritratti della famiglia reale inglese in cui i personaggi sono spesso accompagnati dai cani. In questo caso, come puoi notare, i tre figli maggiori del re sono accompagnati da uno spaniel, una delle razze preferita dai reali.

Il dipinto fu commissionato dalla regina Enrichetta Maria che voleva fare un bel regalo alla sorella Maria Cristina di Borbone-Francia, moglie del duca di Savoia. Arrivata a Torino l’opera fu collocata al posto d’onore nella “Camera grande” del Palazzo Reale. Durante la Rivoluzione francese il triplo ritratto fu gentilmente “prelevato” e portato al Louvre ma dopo la caduta di Napoleone fu restituito a Torino per entrare infine nella Galleria Sabauda, di cui è una delle immagini più famose.

Van Dyck fu uno dei massimi specialisti seicenteschi nel ritratto degli aristocratici europei: le sue tele ti comunicano sempre un senso di freschezza, di immediatezza, di luminosità. Guarda come ha saputo raffigurare la tenerezza dei bambini, osservati con spontaneità, senza obbligarli a pose pompose e innaturali. I colori smaglianti ti fanno invece pensare alla pittura veneta del ’500, che Van Dyck conosceva bene grazie ai suoi prolungati soggiorni in Italia.

Sappi però che il re Carlo I non fu affatto contento del ritratto dei figli, anzi sgridò il pittore perché si era permesso di raffigurare il primogenito Carlo con gli abiti da casa e non con le vesti ufficiali da adulto. Gli altri due rampolli reali sono la principessa Maria e il duca di York e futuro re Giacomo II. La mela in mano di Giacomo è stata interpretata come simbolo beneaugurante di fecondità.

 

CURIOSITÀ: Van Dyck viveva a Londra con la sua amante, la quale era talmente gelosa che una volta gli morse a sangue un dito della mano per impedirgli di ritrarre delle signore. 

Finisce qui la nostra visita alla Galleria Sabauda, di Torino. MyWoWo ti ringrazia e ti dà appuntamento a una nuova meraviglia del mondo.

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