MUSEO ARCHEOLOGICO DI ATENE, Affreschi Di Santorini Sala 41
Hai sicuramente sentito parlare del mito di Atlantide quando, in seguito all’eruzione di un vulcano, un’intera civiltà sprofondò per sempre negli abissi marini.
Il mito, narrato da Platone, potrebbe anche raccontare quello che accadde sull’isola di Thera, l’odierna Santorini, una delle isole Cicladi, quando, circa 4600 anni fa, fu sconvolta da violentissime scosse di terremoto alle quali seguì una spaventosa eruzione vulcanica che seppellì gli edifici sotto una profonda coltre di ceneri.
In seguito, come successe a Pompei, l’antica città fu scoperta e scavata dagli archeologi, che trovarono, nelle abitazioni private e negli edifici pubblici, moltissimi dipinti ben conservati, alcuni dei quali sono stati staccati e collocati in questo museo.
Molte delle scene, come il dipinto della “Primavera” rappresentano con gioia l’ambiente naturale. Osserva i gigli raffigurati al culmine di uno scoglio, i loro vivaci colori e gli uccelli, forse rondini, che si inseguono gioiosamente nel cielo chiarissimo.
Un altro magnifico dipinto si trovava sui muri di una camera, forse un santuario, dove sono raffigurate delle “Antilopi”. Noterai come, un ignoto artista di 3600 anni fa, sia riuscito a fare apparire vivi gli animali, aggressivamente in competizione tra di loro, con la sola forza della linea nera e senza usare altri colori. Il disegno è fluido e scattante, sintetico e potentemente espressivo. I particolari ambientali sono aboliti, lo sfondo bianco esalta la forza delle linee e la parte superiore, uniformemente rossa, aggiunge drammaticità agli scatti delle corna.
Un pannello isolato su fondo rosso della stessa camera è dedicato al “Combattimento di pugili”. I due avversari, praticamente dei bambini, sono vestiti solo da una cintura e portano lunghi capelli neri annodati in eleganti trecce. Entrambi indossano guanti da pugilato sulla destra. Si tratta probabilmente della rappresentazione di un combattimento rituale.
Questi dipinti raccontano di un mondo felice, dove gli uomini vivevano a stretto contatto con la natura e amavano rappresentarne la bellezza sui muri delle loro abitazioni e dei loro santuari.
Curiosità: Gli affreschi sono stati ricostruiti da migliaia di frammenti e poi integrati per permettere di essere meglio apprezzati anche dai non addetti ai lavori. Puoi riconoscere le parti originali che sono quelle più scure.